Abbiamo riservato per ultima la deposizione al Monumento partigiano del giardino della Rimembranza di Aosta perché vorremmo ringraziare pubblicamente il presidente – prefetto Renzo Testolin e il suo staff.
In questo difficile periodo non era facile organizzare una commemorazione figuriamoci organizzarne 26, ma fin dal primo momento ha condiviso con noi l’importanza di esserci, ci ha supportati e ora che cala la notte possiamo dire che tutto è andato bene.
E ringraziamo anche tutti voi per la grande e sentita partecipazione.
BUON 25 APRILE, BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE!
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25 Aprile 2020Ad Aosta erano presenti la vicesindaca Antonella Marcoz e la vicepresidente regionale Erika Guichardaz.
Queste le parole di Erika Guichardaz
“Ho sempre desiderato poter essere io l’oratore della Festa della Liberazione in piazza Emile Chanoux, ma mai avrei immaginato di dover farlo il giorno del 75° della Liberazione in una piazza deserta.
Mancano i tanti amici antifascisti a scaldarmi il cuore, le note della banda che suonano Bella Ciao, la fierezza di quei giovani alpini che ogni anno ci onorano della loro presenza, ma soprattutto mi mancano quei giovani coraggiosi che da 74 anni portavano quella corona in omaggio ai tanti compagni morti durante una guerra fratricida.
Non li ringrazierò mai abbastanza, a loro dobbiamo la nostra libertà e la Liberazione dalla dittatura fascista, ma a loro dobbiamo anche la rinascita dell’Italia e della Valle d’Aosta.
Persone molto diverse riuscirono, prima a combattere un nemico comune e poi a lavorare insieme per portare avanti quei valori di solidarietà e pace per cui avevano sacrificato parte degli anni più belli della loro vita: penso a Michel, giovane tredicenne che dovette crescere in fretta, penso a Plik e Mezard giovani alpini che si trovarono in montagna con persone che non sapevano nemmeno imbracciare un fucile, penso ad Emile Chanoux e alla sua lucida comprensione del fenomeno fascista.
Quest’anno credo che l’orazione del 25 aprile debba anche tener conto del grande dolore che tutti noi stiamo vivendo e credo che proprio questo dolore e il silenzio che accompagnano questa piazza ci debbano far riflettere ancora di più su cosa voglia dire festeggiare la festa della Liberazione dopo 75 anni.
Vuol dire non dimenticare, non commettere gli stessi errori, non girarci dall’altra parte, ma combattere perché dopo l’emergenza sanitaria vi saranno altre emergenze e nessuno deve essere lasciato solo.
Se i nostri nonni sono riusciti a sconfiggere un nemico così forte grazie alla loro voglia di libertà e giustizia, noi ne usciremo e con questo spirito oggi alle 15 intoneremo insieme a tutto il resto d’Italia la nostra canzone.
ANTIFASCISTI SEMPRE!