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Cortemaggiore, Monreale delle Alpi o Curmaier? L’italianizzazione della toponomastica valdostana (1861-1946)

Dicembre 4th, 2014

L’affermazione dell’Italia unita passò anche attraverso i tentativi di snazionalizzazione delle minoranze presenti nella penisola. Uno di questi tentativi fu l’italianizzazione della toponomastica francese della Valle d’Aosta (all’epoca parte del Piemonte). Già nel 1861 il deputato Giovenale Vegezzi-Ruscalla sostenne il bisogno di italianizzare la toponomastica francese dei comuni piemontesi e valdostani, parallelamente a numerose iniziative governative che cercarono di imporre la lingua italiana anche in altri ambiti della vita civile.

Questo studio approfondisce i passaggi della questione toponomastica durante il regime fascista, quando la sorte del francese in Valle d’Aosta divenne precaria e l’intolleranza verso di esso raggiunse i massimi livelli. Il fanatismo nazionalista del fascismo si accanì, infatti, anche contro gli antichi nomi di luogo, nel tentativo di cancellare ogni traccia di lingua francese: le plurisecolari denominazioni dei Comuni e delle Frazioni vennero quindi italianizzate.

Uno sguardo è stato gettato anche sull’italianizzazione delle scritte pubbliche (lapidi e insegne) e sui tentativi di volgere in italiano i nomi dei rilievi montuosi e dei corsi d’acqua, come anche sull’italianizzazione dei nomi del Canavese, regione appartenente allora alla provincia d’Aosta, dove la montante francofobia finì per colpire anche toponimi dialettali piemontesi che nulla avevano di francese.

Le immagini di alcuni dei documenti citati, gli elenchi con le varie proposte toponomastiche, la versione integrale dei decreti di variazione dei nomi e alcune carte geografiche con i nomi italianizzati chiudono ed arricchiscono la pubblicazione.