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Comunicato stampa: preoccupazione dell’ANPI

Novembre 3rd, 2014

Il Comitato A.N.P.I. Valle d’Aosta esprime sincera preoccupazione di fronte al fatto che un rappresentante politico della massima istituzione democratica della Città di Aosta, capoluogo di una regione insignita della medaglia d’oro della Resistenza, manifesti pubblicamente, forse con eccessiva leggerezza, il proprio “piacere” al ricordo di una ricorrenza, il 28 ottobre 1922, che evoca un passato tutt’altro che glorioso.

L’evento commemorato, la marcia su Roma, viene considerato il simbolo dell’avvio del ventennio fascista, origine, semmai, di guerre, stragi brutali anche di popolazioni inermi, miseria, ferite non ancora rimarginate e di umiliazione per il nostro paese.

Ci auguriamo che da parte dell’Assessore comunale Andrea Paron, persona sicuramente intelligente e consapevole del suo ruolo istituzionale, onde fugare ogni ingiusto sospetto di deriva nostalgica, almeno alle famiglie dei partigiani, dei militari e dei civili caduti in nome della libertà, a partire da Emile Chanoux, vengano rivolte doveroso scuse

Presentazione del libro UN CUORE IN FUGA di Oliviero Beha – Venerdì 3 ottobre alle ore 20.30 presso Maison Gargantua di Gressan

Settembre 29th, 2014

Venerdì 3 ottobre alle ore 20.30 presso Maison Gargantua di Gressan

Il Comitato valdostano dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e il Comune di Gressan, in collaborazione con la BCC Valdostana e il Comitato Topolino Calcio organizzano, all’interno delle iniziative messe in campo per le celebrazioni del 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione, la presentazione del libro “UN CUORE IN FUGA” di Oliviero Beha che si terrà presso la Maison Gargantua di Gressan venerdì 3 ottobre alle ore 20.30.

L’autore, Oliviero Beha, è un noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo molto legato alla nostra regione, dove da oltre 40 anni passa le sue vacanze e non solo.

In questo libro l’autore si occupa della vicenda di Bartali nell’inverno del 1943, dove non corre per il Tour de France, ma per salvare vite umane. Il campione, infatti, diventa una sorta di staffetta al servizio della rete clandestina Delasem, incaricato dal Cardinale Dalla Costa. Bartali finge di allenarsi, e in realtà trasporta documenti falsi, celati nei tubi del sellino e del manubrio. Migliaia di chilometri percorsi avanti e indietro da Firenze, per consegnare nuove identità alle famiglie ricercate con feroce determinazione dai fascisti della Rsi e dai nazisti. Sono più di ottocento gli ebrei che hanno avuta salva la vita grazie al valore silenzioso di un grande del novecento e per queste ragioni lo stesso Bartali verrà annoverato tra i giusti di Gerusalemme.

Non si può inoltre dimenticare che la prima edizione del Tour de France è stata vinta dal valdostano Maurice Garin, ciclista nato ad Arvier (Aosta) nel 1871, ma naturalizzato francese dal 21 dicembre 1901.

L’evento quindi vuole partire dalle esperienze legate alla persecuzione degli ebrei per ricordare una figura straordinaria del nostro secolo e il ruolo dei cattolici durante la guerra.

Settimana ricca di appuntamenti. Dopo Molère è la volta di Saint-Pierre, Charvensod, Aosta e Amay.

Settembre 5th, 2014

Domenica 31 agosto  a Molère (Valsavarenche) la nostra associazione ha organizzato la commemorazione in ricordo dell’episodio in cui si manifestò tutta la barbarie dei nazi-fascisti. Come da programma prima della Santa Messa sono stati deposti dei mazzi di fiori alle croci, lungo la strada regionale, in ricordo dei caduti. A seguire, alle ore 11, la deposizione della corona da parte dell’Assessore regionale all’Istruzione e Cultura Emily Rini e del sindaco Giuseppe Dupont e la messa tenuta da don Bois davanti ad uno dei monumenti ai partigiani più suggestivi progettato da Rolando Robino.

Come sempre una meravigliosa predica del parroco che quest’anno ha sottolineato come “Fa più rumore un albero che cade che un’intera foresta che cresce e davanti ai nomi di quei caduti tutti noi dobbiamo essere quell’erba che inizia a crescere”.

Erika Guichardaz, responsabile organizzativo dell’Anpi, nel discorso commemorativo ha quindi ricordato come soprattutto a Molère non dobbiamo dimenticare l’impegno dei tanti civili che hanno perso la vita. Donne, bambini ed anziani spesso si sono travate e si trovano ad essere vittime innocenti.

 

Il Comitato valdostano dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ora è impegnato ad organizzare diverse iniziative per questo fine settimana:

Sabato 6 settembre  a Charvensod– Località Pont Suaz alle ore 17 Deposizione di una corona al cippo in ricordo dei giovani partigiani Giorgio Elter e Guido Saba al Pont-Suaz di Charvensod ed alle 18 presso lo Stabilimento Cogne Acciai Speciali un evento per ricordare i tanti dirigenti e operai che hanno dato il loro apporto alla Resistenza alla presenza delle più alte cariche della Regione e di Alessandro Pollio Salimbeni – Vice-presidente nazionale dell’ANPI e nipote del dirigente della Nazionale Cogne barbaramente ucciso dai nazifascisti

Domenica 7 settembre
a Saint-Vincent – Amay alle ore 10 ritrovo dei partecipanti davanti alla chiesa di Amay per la cerimonia commemorativa a ricordo dei combattimenti svoltisi nella zona, della cattura di Primo Levi e dei numerosi caduti. A seguire la Santa Messa, il corteo verso la cappella dei partigiani costruita negli anni cinquanta per volontà del comandante Edoardo Page, la deposizione di una corona e i discorsi commemorativi.
Nel pomeriggio il ritrovo è a Saint-Pierre –  Parco della Rimembranza alle ore 18 per la Santa Messa, la commemorazione dell’eccidio con deposizione di una corona ai piedi del monumento e il vin d’honneur. Sempre domenica 7 settembre è prevista la commemorazione della costituzione del distaccamento garibaldino Caralli all’alpe Valnera con partenza alle ore 9.30 da San Giacomo di Andrate.

Profondo cordoglio per la morte dei partigiani Feder Agostino e Arco Cesare della banda Lexert

Agosto 22nd, 2014

L’ANPI esprime profondo cordoglio per la morte dei partigiani Agostino Feder e Cesare Arco.

Sabato e domenica la nostra associazione renderà l’estremo saluto agli ex-partigiani.

Feder Agostino “Gustin”, nato a Lonigo in prov. di Vicenza il 9 gennaio 1926, residente a Quart, appartenne alla banda Emile Lexert dal 15 giugno 1944, al 4 novembre 1944 e nuovamente dal 19 marzo 1945 al 15 maggio 1945. Tra le sue azioni viene ricordata la partecipazione all’interruzione della Mongiovetta, nell’agosto 1944 (6 e 7 agosto). Questa impresa, alla quale parteciparono almeno 260 partigiani di varie formazioni valdostane, provocò l’interruzione della statale e anche della via ferroviaria.

Il giudizio del Comandante riporta: “Ottimo elemento”.

La direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza e Società Contemporanea ricorda che “per lui la Resistenza fu un punto fermo. Lo sentii qualche mese fa al telefono e mi ricordava le conversazioni che faceva con una sua parente partigiana sulla vita in banda, sugli ideali in cui ha sempre creduto, sull’unione della banda, banda alla quale era legato moltissimo.” Piergiorgio Betti, giornalista che ha dedicato molti libri alla banda, non dimentica come “dopo la guerra, molti della Lexert andavano nel suo locale a mangiare, a sottolineare un’unione che sempre durò.”

Arco Cesare “Cece”, nato a Igliano (Cuneo) il 6 giugno 1926. Risulta entrato in banda 183^ il 15 giugno 1944 e a partire dal 22 febbraio 1945 svolge il compito di intendente. Ha partecipato a tutte le azioni della banda. Il giudizio del comandante: Ottimo partigiano.

“Arco lavorava presso la Società Nazionale Cogne e non volendo rischiare di finire in Germania, pensa di andare in montagna con i partigiani. Nino Petroz gli suggerisce di unirsi ad altri giovani che si trovano nella sua condizione: si danno l’appuntamento al castello Duca degli Abruzzi (tra questi giovani vi è anche Brunier Maurizio) dove è organizzata una raccolta di giovani che vogliono passare alla Resistenza. Siamo a metà giugno 1944. Arco viene inviato alla Lexert (poi definita 183^) e ci rimarrà fino alla Liberazione. Nel settembre 1944, essendo stato inserito nel distaccamento di Giovanni Minuzzo, dopo un’azione contro i nazifacscisti sulla strada del col de la Seigne, segue il gruppo a Les Combes, ma in seguito ad un rastrellamento nazifascista, il gruppo è spinto oltre il confine (29 settembre 1944). I francesi sequestrano in parte le loro armi, li tengono imprigionati alcuni giorni li rinviano, quasi completamente disarmati, oltre il confine.” (testimonianza di Arco stesso, riportata da Betti in Quelli della Morgnetta).

Il giorno dell’attacco alla Morgnetta, Arco era uno dei 32 ragazzi della banda che i nazifascisti sorpresero la mattina del 22 febbraio 1945 nel casolare immerso nella neve . Arco fu forse il primo a scorgere i tedeschi, mentre era uscito dalla baita. Rientrato nella casa, avvertiti i compagni, inizia con gli altri l’estenuante difesa, sparando dalle finestre. Giornata che si concluse, come sappiamo, con cinque morti, cinque feriti e altrettanti congelati.

L’ A.N.P.I. rivolge sentite condoglianze a tutti i famigliari.

Grande soddisfazione per la riuscita della commemorazione di Trois Villes

Agosto 19th, 2014

Il Comitato valdostano dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia esprime grande soddisfazione per la commemorazione di Trois-Villes che ha visto un’ottima partecipazione e contributi di grande rilievo, ringrazia le famiglie Tibone e Ponsetti che hanno contribuito fattivamente alla riuscita del pranzo conviviale e coinvolto moltissimi ragazzi durante la cerimonia ufficiale.

Commemorazione ANPI a Trois-Villes di Quart  – Nel 70esimo Anniversario Trois-Villes, 17 agosto 2014

Discorso ufficiale tenuto da Raimondo Donzel

Care e Cari partigiani e staffette, Caro Sindaco, Autorità politiche, cittadine e cittadini, chers amis valdôtains,
rinnovo un sentito e caloroso ringraziamento al Sindaco, all’Amministrazione di Quart e a tutta l’ANPI regionale che negli anni hanno sempre reso il dovuto omaggio alle vittime e favorito la memoria dei tragici avvenimenti che dal 17 al 23 agosto 1944, portarono alla distruzione dei villaggi di Trois-Villes, di cui oggi ricorre il 70esimo anniversario.

Un ringraziamento alle mamme, ai papà e ai nonni che hanno accompagnato qui i loro bimbi. Cari bambini oggi potete incontrare ancora dei partigiani che hanno vissuto direttamente la Resistenza, stringete loro la mano e quando sarete grandi ricorderete questo incontro!

L’Abbé Pramotton, cappellano di Nus, coraggioso protagonista di un tentativo di mediazione fra partigiani e repubblichini, annota sul suo diario: “Là in alto verso Trois-Villes una enorme colonna di fumo si innalza sempre più scura sempre più grande…. […] L’incubo (del coprifuoco) è durato dalle ore 10 del sabato alle 16 del mercoledì: esattamente 94 ore!”

94 ore di coprifuoco, terrore e rappresaglia, senza viveri e collegamenti, prigionieri nelle proprie case: vicende che oggi seguiamo alla TV, dove scorrono le tragiche immagini di Gaza, dell’Ucraina, dell’Iraq, della Siria. Per questo ricordiamo, perché sia ancora più forte l’impegno per la pace nel presente.

Ancora l’Abbé Pramotton, annotava: “Poche vittime tra i civili, nessuna tra i partigiani.” In guerra il peso della vita umana sembra mutare. I quasi 2000 morti di Gaza rischiano di diventare una statistica, o di non essere neppure classificati come in Iraq. Noi invece vogliamo che delle vittime innocenti si curi la memoria perché ogni vita ha pari dignità; i nomi sono frammenti di preziose esistenze spezzate, questi nomi sono i nomi di tutti coloro che cadono nel silenzio e nell’anonimato in ogni luogo del pianeta, e noi dobbiamo ricordarli questi nomi: Barrel Eusebio, Désandré Pietro, Foretier Dujon Tommaso, Martinet Roberto.
Un tributo di sangue e il terribile rogo delle case che gli abitanti di Trois-Villes, di Quart e di Nus non hanno mai dimenticato. Ma perché quel sacrificio non sia stato invano, non basta che quei nomi siano incisi sulla dura lapide; bisogna che siano scritti nei nostri cuori.

L’ANPI non è un’associazione di nostalgici. La sua azione che da subito si è contraddistinta per la partecipazione alla Consulta Nazionale dal settembre 1945 al giugno 1946, si cala tuttora nell’attualità e si apre sempre più alla collaborazione dei giovani per volontà degli stessi partigiani, che prima di lasciarci o perché fortemente provati dall’età hanno affidato loro il testimone di una incessante attività democratica dal 25 aprile 1945 ad oggi.

Le commemorazioni dell’ANPI non sono un raduno di reduci, anche se l’aspetto umano del rivedersi e dello stare insieme ricordando fatiche, tribolazioni, sofferenze, prima della grande vittoria finale ha una sua importanza, rafforzando il senso di una comunità le cui generazioni sono saldamente unite dalla condivisione degli stessi valori. Questi incontri non abbiamo timore di dire sono vere e proprie manifestazioni politiche (nel senso alto e positivo del termine) che, nel promuovere la memoria di quella grande stagione di conquista delle libertà che fu la Resistenza, mirano alla custodia e all’attuazione dei valori della Costituzione, quindi della democrazia e della libertà, al di là delle appartenenze politiche dei singoli associati, come avvenne nella lotta di liberazione al nazifascismo.
Una partecipazione politica attiva che nei settant’anni trascorsi dal 25 aprile si è sempre connotata per il rispetto e la difesa delle istituzioni democratiche, il contrasto della violenza e l’adesione al pacifismo: come nel novembre 1977 quando l’ANPI prese una posizione netta contro il terrorismo, dichiarando: “I Partigiani che hanno combattuto con le armi in pugno per sconfiggere il terrore fascista e nazista, per conquistare la pace, la libertà e la democrazia, esprimono tutta la loro esecrazione nei confronti di chi vigliaccamente colpisce inermi cittadini per seminare sgomento e rovesciare le istituzioni conquistate con tanti sacrifici dal popolo italiano.”

Un’azione politica costante ma nel quadro delle regole democratiche e proprio in difesa della Costituzione.

Oggi mi preme dunque richiamare l’urgenza dell’attenzione da parte dei cittadini valdostani e delle Istituzioni regionali di fronte alla Riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione. La Resistenza in Valle d’Aosta fu portatrice, in un complesso e articolato dibattito, contestualmente ai valori di libertà e democrazia anche di quello a noi tanto caro dell’Autonomia e del riconoscimento della nostra identità di popolo mortificata dal fascismo, attraverso intimidazione, repressione e volenza, e anche da una straordinaria capacità di propaganda del regime tale da attrarre a sé anche tante coscienze, che solo il disastro bellico riuscì a risvegliare.

Perché nuovamente le coscienze non siano assopite è bene che si segua con attenzione lo sviluppo delle riforme Costituzionali, perché l’obiettivo sia il rafforzamento della democrazia, del federalismo e dell’autonomia come volevano i padri fondatori della Repubblica. Deve essere chiaro che il neocentralismo burocratico/ministeriale non è la risposta ai problemi istituzionali ed economici del Paese; ma solo una più definita articolazione federalista dei poteri tra Comuni, Regioni e Stato può ridare slancio alla nostra organizzazione politica, economica e sociale, in linea con i grandi paesi democratici del mondo.

L’obiettivo principale è quello di discutere coi cittadini, nelle piazze e nelle manifestazioni della natura delle Riforme, di favorire partecipazione e coscienza democratica. Proprio come avvenne a partire dall’estate del 1943. Infatti, prendendo spunto da una considerazione di un oratore dell’ANPI, figlio di un partigiano, in occasione del ricordo della battaglia di Vertosan, in cui precisava che dal punto di vista militare non si era proprio trattato di una “Stalingrado”, riferendosi alla terribile battaglia dove i sovietici riuscirono ad avere il sopravvento sui tedeschi e gli italiani, imprimendo una svolta decisiva alle sorti del conflitto mondiale, ho fatto questa riflessione che lascio alla vostra attenzione: non ci fu qui sulle nostre montagne una “Stalingrado” ma quelle che io chiamerei tante piccole “stalingrado politiche”, in cui anche una parte di valdostani, nonostante gli assassini, le violenze, le distruzioni, il terrore, le torture, la fame, il freddo affermarono con forza la loro ribellione al regime fascista. Mussolini e i suoi seguaci non avevano solo perso la guerra ma avevano perso il consenso: era la fine della dittatura e dell’idea che un uomo solo possa governare il paese! Questa fu la vera sconfitta del regime fascista, al di là della débâcle bellica: la Resistenza intesa come ribellione del popolo alla dittatura!

Questo fu… e resterà il valore assoluto della lotta di Liberazione e della Resistenza! Per questo dobbiamo continuare difendere le Istituzioni repubblicane, la nostra Costituzione democratica e la nostra Autonomia speciale. Mai più una Trois-Villes! Mai più una guerra! Mai più una dittatura!

ANTIFASCISTI SEMPRE!

19 Luglio commemorazione a Nus e 20 Luglio a Issime

Luglio 18th, 2014

La commemorazione dell’eccidio di Nus non avverrà più venerdì 18, ma sabato 19 luglio 2014 in quanto abbiamo appreso della volontà di essere presente dell’anpi di Giaveno e dei famigliari dell’aviglianese Giovanni Suppo, operaio alle Ferriere di Bottigliera Alta ed inserito nella 41° Brigata Garibaldi “Carlo Carli” fucilato unitamente ad altri 9 prigionieri italiani e russi il 18 luglio 1944. Gli altri eventi prossimi sono la commemorazione di Issime (20/07), Saint Nicolas (26/07) e Terre Noire (27/07).

Questo il programma:
SABATO 19 LUGLIO – NUS
alle ore 10,30 ritrovo davanti al monumento in ricordo di una delle più atroci rappresaglie della storia valdostana contemporanea dove si terrà in collaborazione con i comuni di Nus e Fenis e l’ANPI di Giaveno una cerimonia di commemorazione organizzata con la volontà di ricordare gli 11 ragazzi uccisi nel 1944 e Ferruccio Deval, partigiano, che teneva molto a questa ricorrenza.
“Il 18 luglio 1944 dopo l’attacco a una vettura di ufficiali tedeschi da parte di una squadra della banda Lexert, nei pressi di Chambave, viene ferito a morte il tenente Willy Kroisi. Il colonnello Schmidt, che viaggiava con lui, in persona – scrive Nicco – “si reca a Torino e fa prelevare dalle carceri 11 partigiani, tra cui alcuni militari russi e slavi passati nelle file dalla Resistenza. […] Con un treno scortato dalla divisione S. Marco vengono trasportati ad Aosta.” (a testimonianza della complicità nell’eccidio dei repubblichini di Salò). “Le matin du 18 on charge les onze sur un camion – scrive Passerin d’Entrèves – et on les transporte d’un côté à l’autre à la recherche d’un endoit approprié ; mais ce fut seulement vers sept heures du soir que la voiture stoppa à la croisée du chemin de Fénis avec la grande route d’Aoste à Ivrée. On fit descendre les otages qui furent alignés dans le pré en aval du chemin et une décharge de mitraillette les coucha foudroyés.” “I cadaveri vengono lasciati sul luogo dell’esecuzione fin quando, dopo tre giorni, gli abitanti di Fénis li raccolgono e li portano nel loro cimitero. (Nicco)”

A seguire questi i futuri appuntamenti:
DOMENICA 20 LUGLIO – ISSIME
alle ore 11 presso il cippo nella piazza principale cerimonia in ricordo del 70° anniversario della Battaglia del Lys che venne combattuta il 25 luglio 1944 che vide il coraggio di un gruppo di giovani contrapporsi ai colpi di mortaio e alle raffiche di mitragliatrici nazifasciste. (vedasi programma allegato)
SABATO 26 LUGLIO – SAINT-NICOLAS alle ore 16 presso la cappella dei partigiani e alle ore 18 a Vens cerimonie di commemorazione, letture, canti in ricordo dei 70 anni dell’eccidio nazifascista del luglio 1944, nel corso del quale furono uccisi 16 tra partigiani della banda Vertosan e civili residenti nelle frazioni di Cerlogne e Vens, rastrellate e incendiate (vedasi programma allegato)
DOMENICA 27 LUGLIO – TERRE NOIRE la commémoration des fusillés de Terre Noire à partir de 11h , selon le programme habituel .La cérémonie sera présidée par Marcel Rochaix , ancien résistant , président de l’ANACR Savoie . Diverses prises de paroles dont celle d’un représentant du Val d’Aoste , de l’ANPI , d’élus de Savoie et de l’ANACR se succéderont rythmées par les hymnes nationaux et les chants des partisans français et italiens.

Buon viaggio Roger!

Marzo 6th, 2014

Domenica 2 marzo 2014, la nostra associazione ha salutato il partigiano Ruggero BOIS, “Binda” appartenente alla 87esima Brigata.

Nato a Villeneuve il 2 giugno 1925, Ruggero Bois è entrato a far parte attiva della resistenza nel luglio 1944. Appartenne al gruppo Arturo Verraz di Cogne con il quale partecipò alle azioni più importanti contro i tedeschi. Dal suo comandante Giuseppe Cavagnet “Plik” fu definito “buon elemento”.
Sempre presente e attivo nelle commemorazioni dell’ANPI.
(in questa foto porta la corona in occasione della commemorazione in ricordo di Aurora Vuillerminaz)

 

Questa l’orazione del consigliere Raimondo Donzel in ricordo di “Binda”, Ruggero Bois

Caro Roger,
Rougi comme nos dyen eun patoué,
a nome dell’ANPI della Valle d’Aosta, porgo le più sentite condoglianze a tua moglie Marisa e ai figli Ennio e Eliana, con i loro cari congiunti e i tuoi adorati nipoti Didier, Sophie, Xavier e il piccolo Denis.
Caro Roger, in famiglia ero abituato a darti del Voi come si usa in patois, ma oggi ti darò del Tu come si usa tra noi dell’ANPI: Ti porgiamo un ultimo saluto, con le umili parole di cui siamo capaci e che seguono quelle ben più appropriate della cerimonia funebre, per ricordare l’importanza del tuo impegno nella lotta di liberazione dal nazifascismo e per l’affermazione dei valori positivi di libertà e della nostra Autonomia. Proprio 70 anni fa, col nome di battaglia “Binda”, a soli 19 anni ti sei trovato coinvolto nella più drammatica vicenda bellica che ha travolto l’Europa e il mondo intero e che ha visto come teatro di battaglia anche le nostre montagne. Sei stato tra i pochi, in quei tempi di orrore e paura, che ebbe il coraggio di sfidare la barbarie del fascismo e dell’invasione nazista, unendoti nel luglio del 1944 alla Banda Arturo Verraz, sotto il comando di Dulo, Giulio Ourlaz. Scelte di libertà, per il bene di tutti, che però spesso si pagavano a caro prezzo, perché durante una rappresaglia fu bruciata l’abitazione del papà Cesare. Hai preso parte attiva ad uno dei più epici episodi della Resistenza valdostana sotto la guida del comandante Giuseppe Cavagnet, “Plik”, che nel luglio del 1944, portò all’occupazione di Cogne e all’organizzazione di quella che sarà ricordata come la Repubblica di Cogne e che resistette fino all’epica battaglia del ponte di Chevril del 2 novembre 1944.
Poi la schiacciante superiorità numerica e militare dei nazifascisti costrinse tutti alla fuga e molti dovettero ripiegare anche in Val d’Isère. A seguito del rastrellamento della Valle di Cogne, tu sei passato nella Valsavarenche dove ti sei unito alla Banda Amilcare Crétier, Comandata dal capitano degli Alpini Remo Chabod, detto Boch, fino alla smobilitazione del 7 giugno 1945.
Dei pochi resoconti scritti di quegli anni resta la memoria del Parere ufficiale del tuo Comandante diretto, il tenente Cavagnet, Comandante Plik che annoterà accanto al nome del giovane Ruggero Bois queste indelebili e imperiture parole: “Buon elemento”!
Nato a ridosso di una terribile crisi economica mondiale, passato attraverso le atrocità della guerra, hai partecipato con la tenacia dei montanari valdostani alla ricostruzione di questa Regione, partendo dalla tua casa, dal tuo amato villaggio di Champlong Dessus, dove hai trascorso tutta la tua vita, legato ai valori della libertà rafforzati dal pensiero autonomista di Emile Chanoux, che spesso ricordavi con ammirazione, anche in tempi recenti quando ancora incontravi i giovani dell’ANPI, perché non andasse disperso, quanto avete costruito. Per questo, nonostante gli acciacchi dell’età eri spesso presente a dare una testimonianza attiva nelle manifestazioni commemorative dell’ANPI, dando un esempio straordinario ai nostri giovani, che sono qui a testimoniarti il loro affetto con le bandiere dell’Associazione. Ti sei battuto anche in tempi recenti perché una martire come Aurora Vuillerminaz, la partigiana Lola, fosse ricordata nelle manifestazioni annuali dell’ANPI. E grazie alla collaborazione tra ANPI e Presidenza del Consiglio Regionale sei riuscito nel tuo intento, contribuendo a tener viva la memoria di come si arrivò con fatica e dolore a conquistare per noi tutti oggi la libertà e l’Autonomia, ridando dignità alla lapide di Lola che è affissa sulle mura di questo cimitero e che ricorda la sua atroce fucilazione, un assassinio che ci lascia tuttora sgomenti. E come tanti partigiani valdostani che ho avuto l’onore di conoscere hai condotto una vita semplice e dignitosa, unendo all’attività di agricoltore, quella di autista del pulmino delle scuole di Villeneuve, o sfrecciando con il tuo camioncino Volkswagen a raccogliere da una stalla all’altra i bidoni del latte da conferire al Caseificio. Hai avuto la fortuna di veder crescere intorno a te i tuoi figli e i tuoi nipoti, che serberanno il ricordo meraviglioso di un nonno che è stato in gamba fino a quando il destino ha segnato l’ultimo istante. Ti ricordo ancora solo pochi mesi fa capace di darmi una lezione di Belote, una delle tue passioni per trascorrere le lunghe giornate della vecchiaia.
Ci mancherai!
Grazie a nome di tutta l’ANPI!
Buon viaggio Roger!

Giovediamoci – Serata sulla resistenza a Nus

Dicembre 16th, 2013

Letture, interventi e video per raccontare la Resistenza a Nus

 

Il 19 dicembre 2013 ore 21 nei giovediamoci organizzati dal comune di Nus si parlerà di Resistenza con l’ A.N.P.I. – Valle d’Aosta “Fatigué dans le corps par l’âge mais avec le désir de reconfirmer à haute voix ce qui avait mon ideal de vie: paix, progress, égalité parmi les peuples, parmi les classes oppresses. C’est un idéal précieux qui m’a toujours accompagné et que je laisse aux jeunes en héritage”
Giovanni Chabloz, “Carlo”
Con la collaborazione dell’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea della Valle d’Aosta e di Elisa Bortot, Erika Centomo, Irene Deval, Giulio Fiou, Ezio Gerbore, Erika Guichardaz, Andrea Lamberti, Nadia Savoini, Sara Timpano, Anna Tutel, Emilio Martino Zambon e di tantissimi altri… DIFFONDETE E PARTECIPATE!

L’ANPI VDA usa nuovi canali di comunicazione per ricordare i caduti della resistenza – 70° Anniversario dall’inizio della Lotta di Liberazione

Settembre 10th, 2013

CS

“Il governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.

Lo scarno comunicato radiofonico con cui il maresciallo Badoglio alle 19.42 annunciava l’armistizio con gli anglo-americani fu accolto con incredulità e apprensione. Non perché giungesse del tutto inatteso, che anzi era dal 25 luglio che gli italiani speravano nella fine della guerra. Eppure era in qualche modo inaspettato, per il modo, per il momento, per l’oscurità stessa del messaggio. Allarmavano soprattutto il riferimento a “eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza”. Qualcuno forse presagiva la sciagura, ma certamente nessuno ancora immaginava che cosa sarebbero stati i venti mesi successivi. In quest’atmosfera densa di incertezze, in cui si intrecciavano il senso della tragedia, il rifiuto di ulteriori sacrifici, la paura di essere catturati e deportati, l’ostilità verso i tedeschi, l’esigenza più pressante rimaneva quella di capire la nuova situazione, così lontana da qualsiasi esperienza vissuta negli anni del regime. E questa prima spontanea ricerca dell’aggregazione preludeva alla scoperta di una dimensione sconosciuta: quella della partecipazione, della discussione, del confronto, dell’analisi collettiva e infine della scelta individuale. In una parola, la dimensione della Resistenza.

L’ANPI della Valle d’Aosta l’8 settembre ha voluto ricordare i 186 partigiani caduti in Valle d’Aosta utilizzando un nuovo canale di comunicazione: facebook. Il post sopra riportato, con il messaggio audio di Badoglio, è stato pubblicato alle 19.42 sulla pagina dell’associazione dando inizio alla condivisione di questo e/o alla creazione di nuovi post messi sui vari profili degli aderenti all’iniziativa riportanti foto e notizie di uno o più partigiani che volevano ricordare. L’iniziativa è andata al di la di ogni più rosea aspettativa dal momento che quasi tutti gli aderenti non si sono limitati a riportare i soli dati, ma hanno approfondito le storie di ognuno di loro, diverse persone hanno cercato affinità con i caduti postando i loro parenti, i ragazzi della loro età, gli appartenenti alla banda dei loro genitori o l’accumunanza di orgini. Si registrano inoltre oltre 1000 visualizzazioni del post iniziale, aderenti che vanno dai 16 ai 70 anni, di regioni diverse, ma che per diverse ragioni (studio, parentele o altro) hanno partecipato.

Un sentito ringraziamento va quindi a chi ha aderito a questa iniziativa non dimenticando che “fiera di tradizioni guerriere e di libertà, la Valle d’Aosta, con perizia di Capi, valore di combattenti, passione e sacrificio del suo popolo prode, combatteva per venti mesi la dura guerra partigiana contro l’occupazione nazifascista” come viene ricordato sul documento che attesta il conferimento della medaglia d’oro al valor militare per la nostra regione.

https://www.facebook.com/anpi.vda

Tanti Auguri Anna!

Luglio 27th, 2013

Il comitato regionale dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, augura un buon compleanno ad Anna Cisero Dati, coraggiosa staffetta partigiana e componente del Comitato stesso.
“Anna, nata il 26 luglio 1923, é entrata a far parte della resistenza giovanissima (20 anni) aderendo al 13° Gruppo Emile Chanoux che, al comando di Sergio Gracchini, operava a Trois-Villes sull’alta collina di Quart. Infiltratasi nelle strutture nazifasciste, in qualità di impiegata civile presso la Caserma Testafochi di Aosta, riuscendo a far pervenire al suo comando informazioni, medicinali, armi e munizioni. Staffetta preziosissima e incurante dei pericoli, curava personalmente i collegamenti con il suo gruppo a Trois-Villes.
Destinata alla deportazione in Germania, successivamente, viene liberata e nel gennaio del 1945 entra nelle fila della Squadra di Azione Patriottica, (SAP Giorgio Elter) ove svolge la sua attività partigiana nella Città d’Aosta sino al 28 aprile 1945.
Lavora per qualche tempo presso la Questura di Aosta a fianco di Luigi Ravenni, il Questore della liberazione.
Partecipa attivamente alla ricostruzione dei villaggi di Trois-Villes, saccheggiati e incendiati il 23 Agosto 1944 dai nazifascisti.
Lavora fino al 1954 con il colonnello Octave Bérard all’ufficio di Aosta dell’Assistenza post-bellica.
Nel 1955 Anna Cisero assume la segreteria del Comitato Valle d’Aosta dell’A.N.P.I. dedicandosi in particolare nell’espletamento delle pratiche per i riconoscimenti partigiani; segue la costruzione e l’inaugurazione di cippi, di lapidi e di monumenti dedicati ai caduti partigiani e civili della Resistenza valdostana; cura le iniziative a carattere sportivo dell’ANPI-Elter e quelle a carattere ricreativo; per oltre 50 anni è punto attivo di riferimento dell’A.N.P.I. valdostano.”

Il presidente dell’ANPI Valle d’Aosta, Marino Guglielminotti Gaiet, con commozione parla di Anna ricordando come “nonostante i tanti riconoscimenti, rimane la persona umile e riservata che tutti noi conosciamo. E’ orgoglio per la nostra associazione ricordare come Anna Cisero dopo aver ottenuto il riconoscimento di Chevalier de l’Autonomie, la menzione speciale consegnata per la “Donna dell’anno” e l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferita dal Presidente della Repubblica.”